29/04/16

Gestione del talento: Tamberi-Schwazer-Castrogiovanni


In questi giorni sui social impazzano i tormentoni su Tamberi che non vuole il dopato Schwazer in nazionale e si lancia in una crociata personale e Castrogiovanni che viene beccato a dire una bugia tanto clamorosa quanto inopportuna "Era alla festa del Paris a Las Vegas con Ibra anzichè ad assistere il parente malato".

Possibile che questi super atleti, baciati in fronte dal talento non riescano a confrontarsi con qualcuno che li possa seguire sul piano delle strategie mentali prima di commettere certi errori che sicuramente li condizioneranno in futuro?
Hanno mille allenatori, preparatori, consulenti, nessuno che davvero li aiuti nel seguire una strategia intesa a non sprecare il proprio talento?
A volte rimango allibito come tanti di questi super atleti leghino davvero al caso la gestione del proprio talento.

In questi giorni ho avuto la fortuna di leggere un documento sul talento, sulla sua identificazione e sviluppo, redatto da una persona per me naturalmente talentuosa (mi sento che tra qualche giorno scriverò qualcosa su quel che sta combinando...)
Leggo testualmente "...Il problema della ricerca e dell’individuazione del talento oltre ad essere una questione sportiva, di ricambio generazionale è anche una questione manageriale. ..."
Io allargherei il discorso sulla gestione del talento.

Come diceva quel mio geniale professor Silvi "il primo guadagno lo si fa sempre con la riduzione di uno spreco", possibile che nello sport ci sia cosi poca attenzione alla gestione del talento?
Un atleta che si fa licenziare per una bugia, un altro che si butta sul doping, per non parlare di tutti quelli che si credono arrivati alla prima convocazione in serie A...
Forse davvero serve una maggiore professionalità nella gestione dei campioni nello sport

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