09/03/16

Il compleanno all'epoca dei social big data


Ogni anno trovo spunto dal compleanno per scrivere un post.
L'anno scorso lo feci parlando delle aziende, quest'anno mi hanno ispirato le persone.
Se le aziende si sono comportate più o meno allo stesso modo (ancora un'officina continua a mandarmi sms, una nota azienda di promotori finanziari mi manda un inutile impersonale biglietto cartaceo a casa, tante mi "regalano" buoni sconto...), impazzano gli auguri via social.
Ho cercato di inibire la possibilità di pubblicare sul wall Facebook (che tristezza quella che ti scrivono buon compleanno e altrettanto triste quelli che a fine serata scrivono "ringrazio tutti quelli che hanno voluto ricordarsi (?) di me ....", ma da Linkedin sono arrivate le delusioni.
Alcuni hanno mandato il super affettuoso "buon compleanno", naturalmente generico proposto da Linkedin in automatico.
Mi sono arrivati auguri da persone di cui ricordo solo genericamente il contatto. 
Pazienza per le aziende che vogliono automatizzare una relazione con il cliente, ma davvero le persone credono che non sia riconoscibile quell'augurio buttato un po' cosi?
Curate meglio la vostra immagine anche negli automatismi che inserite, ne godrà il vostro ricordo.
Le telefonate dirette o i messaggi personalizzati rimangono in assoluto i mezzi più efficaci.
Con un amico che non sento da un po' è stato sufficiente scambiarsi un "ciao anche se in ritardo buon compleanno, come ti va?" "Grazie, sarebbe bello fare 2 chiacchiere con te, non passi mai da Bologna?" "A fine mese mi trasferisco a Londra, la famiglia per ora rimane a Milano, 
Londra è diventato il centro europeo per Artificial Intelligence / Machine Learning, vediamo un po’... sono eccitato per la nuova avventura!"
Qualche giorno fa un altro amico "Sono stato a una fiera a Londra sulle start up, bellissimo..."
Urge tornare a Londra, grazie per gli stimoli amici!

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