01/11/12

Google Drive: Store everything, Share anything



Seguendo questo hangout non ho scoperto nulla di nuovo, ma ho potuto rafforzare le mie convinzioni sulla bontà dello strumento. Serve ancora avere i pc aziendali collegati in rete? Serve ancora scambiarsi i file tra colleghi, inviare una copia al fornitore esterno, aspettare che lui metta un numero, riceverlo di nuovo, rimandarlo a un altro collega, che ci aggiunga un'altra informazione, che lo invii a un cliente, che ... etc... etc...
Quanti processi oggi nelle aziende sono cosi?
Si dice tanto dell'ingessatura della pubblica amministrazione, della troppa burocrazia presente, ma quanta "burocrazia" c'è nelle nostre aziende? Quanti processi disegnati in modo corretto tempo fa potrebbero essere oggi ridisegnati con gli strumenti nuovi?
Condivisione è la parola d'ordine, ma  condivisione per guadagnare tempo, per essere più veloci, per essere più produttivi e si badi bene che il mio concetto di produttività è soprattutto legato al concetto di efficienza.
Su tanti processi oggi, fate una prova, c'è sempre una domanda a cui viene risposto "Bhe quello non ho proprio avuto il tempo di farlo, ho guardato e controllato 99 cose, questa non sono riuscito a farla". Ecco il mio concetto di produttività è inteso in quella direzione, ad avere la possibilità di fare anche la centesima cosa.

La domanda che pongo però è questa: "Chi si deve occupare di portare avanti l'uso di questi nuovi strumenti?" All'interno delle piccole, medie e grandi aziende a chi è demandato l'onere e l'onore di introdurre, portare avanti, questo stravolgimento?
L'altro giorno mi sono trovato a parlare con Injenia, una delle autorizhed reseller Google apps di Bologna (mi ha mandato una email pubblicitaria con l'esempio di caso aziendale che vorrei sviluppare): il punto vero è che  bisogna, adottando processi di condivisione con le google apps, ridisegnare completamente i processi e non c'è niente di peggio che avventurarsi nel ginepraio dello sconvolgimento del "si è sempre fatto cosi".
La cosa più difficile che mi capita sempre di affrontare è proprio quella di convincere qualcuno a cambiare il modo di lavorare, la "burocrazia" trionfa sempre lasciando spesso fuori dalla porta l'innovazione di processo.

Ma qualcuno oggi può ancora permettersi di non cambiare?
L'ho già detto altre volte, se fossi a capo di un'azienda, convocherei il mio staff e poi direi :"avete tempo x mesi per ridisegnare metà dei processi con le google apps, chi mi porta a casa il miglior risparmio, ha la metà di quel risparmio come premio".

Un risparmio aziendale non equivale forse a un miglioramento dei costi di gestione che contribuisce in tempi di diminuzione dei ricavi a un mantenimento dei conti aziendali in linea di galleggiamento?
E i cervelli dell'azienda non avrebbero un'ondata di freschezza nuova?

E non nascondiamoci dietro un dito, dicendo sempre "ah ma non ci devo pensare io...."


2 commenti:

Unknown ha detto...

Rispondendo all'ultima frase in modo ironico,ci devi pensare tu. :D

Francesco Biacca ha detto...

mi permetto solo una digressione: noi di evermind abbiamo scelto di suddividere equamente il nostro core business documentale tra dropbox e google drive.

Il motivo risiede nel diverso approccio delle due aziende a livello di licenza: mentre dropbox lascia la proprietà intellettuale di tutto il materiale in capo a chi lo condivide sulla sua piattaforma, google, come spesso succede, afferma che può riutilizzarlo come meglio crede.

In linea generale, comunque, mi trovi completamente daccordo nell'approccio :D