07/11/12

Aziende che chiudono


Anche se può essere considerata un'azienda come un'altra che va in crisi, mi fa un certo effetto visitare il sito di comet.co.uk. Si chiama esattamente come l'azienda per cui lavoro, ma non e' assolutamente collegata, si tratta solo di un'azienda omonima inglese.
Come noi tratta elettrodomestici ed elettronica di consumo, sono circa 6 volte noi come numero di negozi (240) e come numero di dipendenti (6500 circa). Ora e' in amministrazione controllata e il sito e' drasticamente ridotto a 3 pagine. Immagino il triste lavoro del mio omologo.
Da dove avrà avuto origine questa crisi? L'altro giorno discutendo con un amico commercialista commentavamo che "dopo la guerra in cui le grandi catene hanno ucciso tutti i piccoli commercianti ora c'è la guerra tra i grandi o pseudo tali". Internet sta entrando sempre più prepotentemente in gioco in queste dinamiche, ma, inutile nasconderci, sta diventando sempre più una minaccia più che un'opportunità.
Internet deve assolutamente trovare il modo per diventare non solo un'occasione per chi acquista, ma anche per chi vende.
Il fenomeno cresce, soprattutto in tempi di crisi i clienti si spingono on line, alla caccia dell'affare.
Vincerà chi saprà trovare il bandolo della matassa.
Il bandolo, sempre di più, in chi saprà leggere bene i dati, gli analytics, pena altre chiusure, altre perdite di posto di lavoro.
Spesso mi sento come al fronte al fronte, tanti avversari da affrontare.
Non mi lamento, anzi, stare al vento o in frontiera mi è sempre piaciuto, ogni tanto però avverto il desiderio e il bisogno di ricaricarmi, perchè l'unica cosa che non vorrei è che qualcuno arrivi e mi dica di smontare il sito.
Vorrei poter fare di più ogni giorno, anche per quelli che sono in retrovia, non solo per me stesso.
Forza e coraggio a tutti quelli che sono in trincea e fate attenzione! Sparano da tutte le parti!

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