26/07/12

Patteggiare o non patteggiare?

Al di là della passione vale la pena riflettere sul caso di Antonio Conte.
Deferito per omessa denuncia rischia da 6 mesi a un anno di squalifica. Se non patteggia rischia di perdere il posto di allenatore alla Juve, un posto che merita da anni, un posto che ha nel DNA, perchè Antonio Conte è condottiero dentro (un po' sono di parte lo ammetto).
Se patteggia forse si fa qualche domenica in tribuna, ma può continuare la sua carriera. Patteggiare significa però ammettere la colpa, ammettere di avere torto e se Antonio Conte non ha torto significa per lui sottoporsi a una grave ingiustizia, perchè non è mai giusto pagare se non si è colpevoli.
Qui però potrebbe prevalere il senso della ragione, ovvero non rischiare una squalifica che può cambiare la vita (addio panchina). Sembra quasi di essere tornati al 2006 dove la Juve fu costretta a scegliere di non difendersi e prese la B, la penalizzazione e il depauperamento della società come un gentil regalo.

Aggiungiamo poi la variabile tempo, ovvero Conte non ha molto tempo per decidere, serve cosa fare, sapendo che comunque qualsiasi scelta sarà ricordata per la vita.
Ammettendo la colpa Conte sarà sempre quello che ha ammesso di non aver denunciato una combine, non ammettendo la colpa sarà quasi sicuramente quello che perde la panchina della Juve.

Sarebbe bello svilupparlo come caso aziendale, con tanto di scelte e scenari diversi da dipingere.
Personalmente caro Antonio scegli quello che più credi di poter sopportare. Di ingiustizie ne sopportiamo tutte, oltre al danno anche la beffa di vederti scippare la tua panchina non lo trovo giusto.
Certo dovrai ammettere forse una colpa che non hai, ma noi vogliamo te sulla panchina.

Voi cosa fareste? patteggiare per la carriera o non patteggiare per la dignità?
Quasi quasi io sarei tentato: NON PATTEGGIARE!

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