23/05/21

Linkedin alza l'asticella con Cover story e Creator Mode

 


Nuove opportunità (e rischi) da Linkedin, che ci obbliga a ripensare il nostro posizionamento come professionisti.

In questi giorni è in distribuzione su tutti i profili una nuova feature che ci consente di passare alla modalità "creator mode", con la possibilità di introdurre hashtags per indicare gli argomenti che amiamo trattare e modificare il bottone "connect" in "follow" per incentivare le persone a far parte di un nostro potenziale pubblico. Fin qui, nulla di preoccupante direi, se decidi di non aderire rimane tutto come prima.

Molto cambia invece, a mio avviso, con l'introduzione della Cover story, ovvero un video che può comparire al click sulla tua foto e la cui presenza è riconoscibile dalla cerchiatura arancione della tua foto del profilo e da una anteprima automatica che compare in modalità silenziosa (lo hanno chiamato un effetto Harry Potter!).

Trattasi di un video di soli 30 secondi che rappresenta il tuo posizionamento nel mondo professionistico!  

Secondo un recente sondaggio tra oltre 3000 professionisti (managers interessati ad assumere e professionisti della selezione), l'80% ritiene utile vedere un breve video di presentazione.

Spesso su Linkedin non si comprende molto dell'esperienza di alcuni, il tempo dedicato ai colloqui è ovviamente risorsa preziosa e Linkedin sembra aver ascoltato questa esigenza rendendo disponibile a tutti questa funzionalità.

Registrare un video di 30 secondi per riassumere la propria carriera, il proprio posizionamento, le proprie aspettative non è sicuramente un esercizio semplice. Se sono stati scritti libri sul personal branding dove si davano consigli sulla luce e i dettagli delle foto ora tutto cambia di nuovo.

Serve lo speech lift, ovvero il discorso che puoi fare nel tempo di salita dell'ascensore.

Purtroppo ho in mente tante persone che si sentiranno in difficoltà, basti pensare a tutte quelle che preferiscono tenere spenta la webcam in riunione o anche solo a quelle che non hanno mai curato gran che la propria immagine. 

Temo che questo possa rappresentare un rischio per coloro che rinunceranno (l'80% di cui sopra rappresenta una forte propensione a utilizzarlo come variabile di selezione), ma anche un'opportunità: Linkedin ti obbliga infatti a pensare alla tua strategia, al tuo personale modello di business. 

Non pensare troppo ai dettagli del video, pensa piuttosto a cosa e come puoi dire in 30 secondi del tuo mondo professionale.

Ora tutti sperano che il "next normal" significhi tornare alla normalità, ma sappiamo che già tanto è cambiato e i modelli di business saranno sempre più mutevoli.

Per modelli di business intendo sia quelli noti delle aziende che quelli meno conosciuti dei professionisti, che cerco, nel mio piccolo, di studiare e aiutare ad evolvere nelle mie sessioni di coaching con le mappe mentali dedicate.

A questo link trovate tutto su Cover story e Creator mode di Linkedin e ringrazio Leonardo Bellini per le immediate risposte ai miei quesiti dopo aver scoperto per caso questa funzionalità sul profilo di Nicolò Santin che ugualmente ringrazio per gli spunti.

Ovviamente anche io ho provato subito la Cover story, aspetto le vostre :-)

  



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