29/05/14

Think Performance


Ieri ho avuto la fortuna di partecipare all'evento Google "Think Performance", al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
C'erano tanti interlocutori a discutere e proporre soluzioni per il mondo della pubblicità.
Cosi come la tecnologia sta offrendo sempre più opportunità ai clienti, cosi la pubblicità ha sempre più strumenti da utilizzare. Chi si ferma è perduto.
E fermarsi in questo caso significa tante cose, prima tra tutte, non affidarsi alle macchine proprio per pianificare, come ha detto il brillante Francesco Sala - Bravofly, chi pensa che umanamente sia possibile gestire tutte le informazioni che abbiamo a disposizione commette un errore imperdonabile, meglio affidarsi a una macchina che fa tutto per te.
Ovviamente mi sono piaciuti tantissimo gli interventi che ci suggeriscono di passare dai modelli di first o last click attribution per passare a modelli che tengano in considerazione tutti i vari canali e tutti i punti di contatto che stanno letteralmente esplodendo nelle loro possibilità (arriveranno i wearables in forze!).
Nemmeno Google ammette di avere tutte le risposte, ma l'indicazione è di sperimentare in base alla misurazione, chi non misura o misura male rischia di essere spazzato via prima degli altri.
Dulcis in fundo qualche video sulla nuova macchina di Google, si sono messi in testa di realizzare un'auto sicura, dove problemi di alcool scompariranno, un'auto per i ciechi, un'auto per gli anziani.
Un'auto da immaginare per l'uso immediato e non per l'uso futuro, un'auto che metterà d'accordo taxisti e Uber, nel senso che li bypasserà entrambi.
Pura follia? Robe da fantascienza? A giudicare dal video che trovate sull'articolo del blog di Google pare che non manchi tantissimo... E l'assicurazione a chi la facciamo? Oh My God!!! Una super polizza intestata a Google?
Curioso quando ne ho parlato a qualche persona vedere le reazioni ai miei racconti, scetticismo soprattutto. Credo che ancora sottovalutino la forza di Google... io continuo a stare dalla loro parte.
Ps: giornate come queste mi confermano che siamo nel cuore della terza rivoluzione industriale, un'era spettacolare, lavorarci dentro sembra quasi un sogno.


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