09/03/13

Be-wizard, le mie impressioni


Ieri sono stato al Be-Wizard, evento sul web marketing in corso di svolgimento l'8 e il 9 marzo 2013 a Rimini in un bellissimo Palazzo dei Congressi che però mi sembra molto cattedrale nel deserto, ovvero struttura attiva solo pochi giorni all'anno, causa pochi eventi organizzati (almeno cosi dicono i commercianti intorno e il bar chiuso sotto la struttura).
Il programma organizzato della prima giornata meriterebbe ampia enfasi: personaggi di livello mondiale come Avinash Kaushik, forse il più noto consulente di analytics al mondo e Cindy Krum, da anni esperta di mobile quando ancora non c'erano gli smartphone, non sono personaggi con cui si può dialogare tutti i giorni.
Di notevole spessore anche John Mueller, Webmaster Trends Analyst per Google e Paolo Zanzottera, di ShinyStat.
Cosa mi è rimasto impresso di questa giornata? Tempo di caricamento delle pagine, analytics, mobile, esperienza disegnata pensando da cliente, social caos.
E' innegabile che il tutto e subito è sempre più vero all'epoca dei tablet e degli smartphone, se non riesci a rispondere velocemente sei fuori, il cliente non aspetta.
Cosa proporre ai clienti? I 269 link di quel famoso sito di informazione o studiamo cosa fanno davvero? Non si può prescindere dall'analizzare, analizzare, analizzare.
Sul mobile non si può più aspettare un secondo, anche perchè è uno strumento di proprietà da sviluppare, ovvero nessuna piattaforma esterna ti può aiutare.
Quando disegniamo tutti questi siti, tutte queste pagine social, queste app, etc... etc... le guardiamo con l'occhio del cliente? Sono passati più di 10 anni da quando, novellino tester del sito, litigavo con famosi consulenti urlando "Tu hai provato a pagare sul nostro sito? Hai mai messo la carta di credito?"
Alla risposta negativa capivo che eravamo in mano dei pazzi. Il mondo non è cambiato, siamo pieni di super consulenti che non provano quello che ti disegnano, non fidiamoci mai e stiamo tutto il giorno sul nostro sito per capire quel che succede.
Social caos: ecco qui ancora nessuno ha capito nulla, la strategia suggerita è stare sui social senza parlare dei propri prodotti, ma siccome alle aziende non frega parlare con nessuno senza parlare dei prodotti cosa ci stiamo a fare? Ora che adesso dobbiamo anche pagare per fare vedere post inutili? 
La mai è una sintesi molto all'estremo, ma meglio concentrarsi sul far funzionare bene il proprio sito e aspettare che i social evolvano. Certo non si potrà star fuori, ma non illudiamoci, i social non sono una piazza giusta per le aziende, possono esserlo per le persone delle aziende.

Note di contorno: la rassegna era piena di giovani, bel segnale.
C'erano pochi stand di aziende, per cui poche occasioni di conoscere qualcuno in modo formale, forse gli stand costavano troppo?
Tra i pochi stand era molto affollato quello di chi vendeva libri di carta, c'erano tanti libri di carta, molto costosi. Non era meglio proporre l'acquisto di qualche ebook?
Se è una fiera del virtuale forse molti acquirenti sono pieni di ebook reader, incentiviamo il digitale!

Nella prima giornata c'erano 3 relatori su 5 stranieri, l'organizzazione ha dato cuffie a tutti, credo che circa il 90% ne fosse dotato. Durante la tavola rotonda i relatori non erano sintonizzati nella traduzione italiano-inglese, la giornalista professionista tv non ha saputo tradurre domande facili.
Cosa avranno pensato questi relatori? Avranno riso di un pubblico e di interlocutori cosi poco alfabetizzati?
Io per primo devo ulteriormente migliorare l'inglese per essere super fluent, ma temo che anche sulle lingue siamo un paese che rispecchia la sua arretratezza!

Comunque super complimenti all'organizzazione! Ps anche se qualche video degli interventi, a posteriori, lo inserirei.


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