15/05/12

Anche tu Cesare?

Stamattina sono rimasto male nel sentire le dichiarazioni di Prandelli.Caro Cesare, per me sbagli e molto anche!Mi spiace per tuo figlio, davvero, perchè sicuramente sarà uno bravissimo e non lo metto in dubbio. Ma c'era davvero bisogno di scegliere lui? Non c'era un altro preparatore altrettanto bravo? Sii serio, mi spiace tu dica che non te ne frega niente delle critiche, ma non capisci l'importanza di non dare un esempio del genere.Anche Bossi pensava che il figlio potesse essere adatto, solo per citarti il caso più irriverente e più fastidioso.Non giriamoci tanto attorno, il paese è nel baratro perchè da troppi anni è prevalsa la strategia dei furbi, quelli che vogliono andare avanti a suon di favori, fatti e da fare per poi poter avere in cambio qualcosa. Il merito non fa parte della cultura di questo paese che quindi reputa più giusto investire su buone amicizie piuttosto che su buone conoscenze o competenze. Ci sono aziende, pubbliche e private, piene di persone che non meritano quei posti ottenuti solo perchè furbescamente hanno ottenuto un favore. Tutto questo ha un costo, di competenza non ottenuta e di mancate opportunità per gli altri, i "figli di nessuno", quelli che non conoscono nessuno e che credono nel valore della selezione meritocratica pura.Sicuramente sono un illuso, ma ci credo e non smetterò di mai di criticare chi non utilizza la meritocrazia, non capendo che fa un danno alla comunità.Caro Cesare mi hai deluso, il tuo codice etico puoi buttarlo, a meno che, come dicono alcuni, il significato sia dipendente da chi la scrive.Sbaglia anche naturalmente chi ha avallato questa tua decisione e credimi, ci spiace molto per tuo figlio, ma se è cosi bravo saprà trovare la sua strada.
E poi... purtroppo penso che se anche una persona intelligente e per bene come Cesare Prandelli non arriva a comprendere quanto la sua scelta sia inopportuna significa che siamo davvero a un basso livello di valori e quindi possiamo davvero nutrire poche speranze per questa società sempre più povera, economicamente e moralmente

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