04/04/12

Riforme del lavoro

Nella riforma del lavoro andrebbe a mio avviso considerata anche una modifica alla cultura della selezione.
A cosa mi riferisco?
Ho osservato e ascoltato tante persone in questi anni dirmi: "Sai vorrei cambiare lavoro, ma non posso, sono vincolato da un patto di non concorrenza." Oppure "ho mandato un curriculum, mi hanno fatto i complimenti per l'esperienza, mi hanno detto che cercano anche una persona come me, ma purtroppo non possono fare uno sgarbo alla mia azienda assumendomi, perchè ci sono dei buoni rapporti". Oppure "abbiamo una policy che non ci permette di considerare risorse che provengano da aziende con le quali stiamo facendo dei progetti".
Naturalmente non credo che eliminando questi ostacoli si smuova il mercato, ma reputo che certi cambi di mentalità farebbero bene a tutti. Io e molti miei amici sogniamo un mercato trasparente, fatto di stipendi dichiarati al momento della ricerca di personale, di patti di non concorrenza pagati profumatamente oppure non inseriti, di libertà assoluta tra risorse e aziende.
Saranno momenti sempre più difficili, per cui forse ci si potrebbe segnalare tra aziende magari scambiandosi il personale, aiutandosi in sostanza l'un con l'altro.
Utopie lo so... ma qualcosa dovrà cambiare anche nelle nostre teste, sia di quelli che cercano lavoro, sia di quei pochi che lo offrono.
Cresciamo insieme per cambiare questo paese!
Sperando che si creino fondamentali situazioni di investimento!

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